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Il cantagallo, ovvero le nozze dell’arbitro Metello Cassini-Ovale

Racconto breve di Demetrio Della Bonarda, carpentiere presso l’Opificio Torricelli.

C’era una volta una piazzetta, a Incidere sul Lambrusco, dove oggi sorge l’obelisco in memoria di Ovidio Mesmer-Krafen (Maestro della cartapesta).

Questa piazzetta si chiamava Piazza Marocco Controllo-Mesmer, nonno del mediatore politico Pachistano Controllo-Mesmer.

In Piazza Marocco Controllo-Mesmer viveva Santina Zuckinger, lontana parente di Ermeta (moglie elvetica del Budrioni).

Santina era una bella ragazza, aveva 18 anni al tempo in cui si svolse questa storia, ed era benvoluta da tutto il vicinato.

Frequentava l’ultimo anno del liceo artistico “Mario Nosocomio” avente sede a Incidere in Largo Emilio Largo.

Nella sua classe, composta da 19 studenti (come da decreto comunale n.ro 177/3 votato all’unanimità su proposta dell’Assessore Clemente Ob, le classi a Incidere dovevano essere composte tassativamente da 19 studenti. Quando non si raggiungeva il numero venivano messi in classe dei manichini).

La classe a cui apparteneva Santina era la quinta B. Facevano parte di questa classe, oltre a Santina, 17 manichini e Oleg Bartezzaghi nonno di quel Porcaro Bartezzaghi che anni dopo intraprenderà con successo la carriera di testimone di nozze.

Santina e Oleg occupavano rispettivamente il primo banco della fila di sinistra e l’ultimo banco della fila di destra.

Questo perchè i due si odiavano reciprocamente.

Il 23 ottobre di quell’anno, un giovedì ventoso come solo sanno essere ventosi i giovedì ad Incidere, Oleg e Santina erano in classe e stavano seguendo la lezione di “Osmosi 7-12” tenuta dal Professor Melchiorre Finazzo, esperto internazionale nel gioco dei dadi con specifica specializzazione nel gioco del seven eleven, detto anche CRAPS.

Uno dei manichini, quello posto in terza fila nel lato destro, vicino alla finestra, che veniva amichevolmente chiamato da Oleg e Santina “orecchione” perchè aveva orecchie molto sproporzionate, durante la frase del Finazzo: “E quindi dopo l’uscita di un doppio 3 è d’uopo rimuovere la puntata sul big 8 in quanto…” cadde rovinosamente a terra a causa del vento impetuoso che entrava dalla finestra lasciata accostata.

Il forte rumore prodotto dalla caduta di “orecchione” non lasciò indifferente la bidella, Elvira Papeggia, nonna del famoso Nunzio.

Ella accorse preoccupata, aprì la porta della classe e davanti ai suoi occhi apparve la seguente,orribile scena:

Melchiorre Finazzo con ancora in mano un dado da gioco era a terra, la bocca spalancata, versava in un lago di sangue. I due ragazzi, Oleg e Santina, si tenevano abbracciati per la paura.
“Orecchione” giaceva ancora a terra.

Elvira, terrorizzata, guardava i ragazzi e non capiva (però il pane con lui lo divideva).

Dopo alcuni istanti di forte tensione, Oleg cominciò a balbettare… “Il manichino…”.
Santina scoppiò a piangere.
Elvira raccolse le forze e uscì dall’aula.
Si diresse in segreteria dove trovò Costantino Bonacci-Pardo, prozio del famoso critico d’arte Giulio Cesare Bonacci-Pardo, che era il Preside dell’istituto “Nosocomio”.

Bofonchiando frasi sconnesse attirò l’attenzione del Preside che con calma la fece sedere e tentò di capire cosa potesse essere successo.

“Nell’aula… la quinta B, il professor Finazzo, sangue, manichino a terra, ragazzi…”
Una serie di frasi sconnesse che comunque indirizzarono il Bonacci-Pardo verso l’aula della quinta B.

La porta socchiusa, il preside con delicatezza aprì l’uscio e si trovò davanti la scena che la bidella Elvira aveva provato a descrivergli.

All’occhio attento del Bonacci-Pardo qualcosa non quadrava.
I due ragazzi continuavano a tenersi abbracciati per la paura che avevano provato.
Il professor Finazzo aveva continuato a perdere sangue e “Orecchione” continuava a giacere a terra.
Ma come dicevamo, qualcosa al Bonacci-pardo continuava a non tornare.

Meccanicamente contò i manichini nell’aula…
Oltre ad “Orecchione” erano presenti quindici manichini.
“1+15+2=18” cachinnò il Preside.
“MANCA UN MANICHINO” strillò Santina, risvegliando Oleg dal suo torpore e facendogli pensare “che voce di merda che ha questa zoccola”.

E fu in quel momento che i due ragazzi ed il Preside si accorsero che, alla maniglia della finestra spalancata, era appeso un foglio.

Un foglio sul quale,con calligrafia incerta, era scritto:

[continua]

Gli abitanti del quadilatero conosciuti

Gergati: il Commercialista. Probiviro del comitato “Amici di Montecatone Terme”.
Meredith Brambilla: vecchia fiamma del Commercialista Gergati
Gennaro Levi-Matassa: famigerato giornalista specializzato in falsi scoop
un topo nudo: un topo nudo
Giovanni Carognoni, detto Scarpetta: Maestro pittore
Elfremio Bartolini: Sindaco
Signora Aquazzone (a volte citata come Grazia Bellaspocchia): Presidentessa della VIDAVV e del comitato “Amici di Montecatone Terme”.
Guallara: il Guallara. Presidente ad honorem del comitato “Amici di Montecatone Terme”.
Settimio Guallara: allenatore, cugino di settimo grado del più noto Guarnaccia
Ambrosetti: Notajo che esercita in uno stabile dove sul citofono compare 7 volte il cognome Guallara
Gregorio Casa: dentista a Montecatone e socio del Guallara nella produzione di spazzolini fatti con setole di topo nudo
Franco Annibaldi: notajo e broker navale
Attanasio Fedelissimi: notajo di Montecatone
Giovanni Aurelio Mattmeier: primo marito della signora Aquazzone
Porcaro Colombo: penalista dello studio Colombo-Mattmeier-Gassosi e segretario del comitato “Amici di Montecatone Terme”.
Nunzio Gassosi: penalista dello studio Colombo-Mattmeier-Gassosi
Wolframio Buti: primus inter pares tra i fondatori della “Vernici & Pernici”
Paolo Pinna: ex pugile brianzolo
Ambrogio Reguzzoni-Malta: portinajo nel palazzo dei suoceri di Maffeia, congegnatore meccanico e cassiere del comitato “Amici di Montecatone Terme”, nonché facente parte del cda di “Topo Nudo”
Mariolino Saitta: cameriere della trattoria “Da Loris”
Gigliola Florescenza in Saitta: mamma di Mariolino Saitta
Ugo Saitta: papà di Mariolino Saitta
Efrem Saitta: sorella di Ugo Saitta e moglie di Paolo Pinna
Piero Mazza: ragioniere ed amministratore di stabili
Fiorella Fi
nrei: moglie di Piero Mazza
Herbert Bombolini: metalmeccanico
Liborio Caffelatte: scienziato
Peppina: barista a Montecatone Terme
Frank Stein: stagista
Eugenio Pallenzona: diplomato in chimica
Masismo Pallenzona: papà di Eugenio Pallenzona
Locride Petazzoni: centralinista
Gianfilippo Solitudine: proprietario di nanetti da giardino
Aldo Sputazza: marito di Maria Luisa Carnemolla e probiviro del comitato “Amici di Montecatone Terme”.
Maria Luisa Carnemolla: moglie di Aldo Sputazza
Beniamino Mitraglia: ingegnere, assessore al traffico e addetto ai rapporti con il pubblico del comitato “Amici di Montecatone Terme”.
Giuseppe e Mefitico Sputazza: gemelli figli di Aldo e della Carnemolla
Aldo Segal: nato Steve Segal ha cambiato nome in onore di Aldo Sputazza
Levi-Matassa: papà di Gennaro, scampato ad Auschwitz
Carmelina Matassa: ricamatrice di Napoli e mamma di Gennaro
Ovidio Lenzuoso: un neo-iscritto
Gianni Poldi-Avventura: cantante lirico, basso
Fratelli Sensale: non si sa nulla di loro
Patrick Guêpière: stilista Montecatonese, noto anche come Ciro Spaccapelli
Luxor Policane: stilista di Bumone
Demo Borselli: filologo Bossiano
Orietta Sgominatrice: casalinga di Montecatone
Pablo Gutierrez: poeta
Ronaldinho O’Trumbettone: pizzajolo
Filippo Marianini: collezionista di trombe d’aria ed esegeta incallito
Eriberto Quaglia: collezionista di trombe d’aria ed esportatore illegale di verderame
Immacolato Festina: avvocato
Avvocato Portaluppi: avvocato dello studio Portaluppi & Cecere
Lamegna: avvocato
Meteore Sansalone: giudice al tribunale di Bumone
Filiberto Mykhaylenko: testimone nella causa Marianini-Quaglia, tesoriere del comitato “Amici di Montecatone Terme” e patrocinatore della “Giornata della neve”.
Harald Mykhaylenko: papà di Filiberto
Paria: ghost-writer di Mogol
Ottavio Annibaldi: prestanome
Vito Scopegni: geometra ed ex giocatore di pallamano
Patrizia: moglie dello Scopegni
Giangennaro Scopegni: figlio dello Scopegni, soffre della sindrome di Ocampus
Commndator Basletta: Presidente dell’Ovazzanese calcio
Pino Basletta, detto Coscialunga: omosesusale dedito al travestimento
Gasparone Vecchiarelli: portiere di pallamano e manutentore di pachidermi
Deboroh Vecchiarelli: cugino di Gasparone Vecchiarelli
Giulio Cesare Bonacci-Pardo: critico d’arte
Gabbiano da Serini: pittore
Selman: contestabile
Crandalli Gessa dei Villi: contessina
Cactus Oppenheimer: portiere della prima formazione di pallamano di Montecatone
Sandrino Sansalone: giocatore della prima formazione di pallamano di Montecatone
Liutprando Annibaldi: giocatore della prima formazione di pallamano di Montecatone
Mirco Saponetta: giocatore della prima formazione di pallamano di Montecatone
Marco Saponetta: giocatore della prima formazione di pallamano di Montecatone
Teofilo Marinelli-Orozco: giocatore della prima formazione di pallamano di Montecatone
Erwin Montagna: playboy
Marcello Errani-Zufolo: tenore omosessuale collezionista di clavicembali
Erminia Errani-Zufolo: ipotetica sorella di Marcello Errani-Zufolo
Don Pagliozzi: prete, esperto in estreme unzioni
Giangiacomo Gracchio: ristoratore a Montecatone
Marianovella Peyvandi: titolare di azienda agricolotermale
Belvito Peyvandi: bisnonno di Marianovella Peyvandi
Spero Kremer Hovinga: parroco di Incidere sul Lambrusco
Giovanni Garibaldi: senatore eletto nel collegio di Incidere sul Lambrusco
Antonello Comprotit: pediatra
Antonello Astice: titolare di una steak house
Gustavo Cazzador: eroe eponimo, detentore del record del circuito di Ovazzano
Olivia Cazzador: titolare di “Non solo Mucca” a Desio
Ido Idi: Maestro, direttore di banda ed esperto di LSD
Egisto Bernazza: geometra
Lara Croften-Mayer: imprenditrice, titolare del caseificio “il latte di mammà”, fondatrice della bocciofila locale (“le Bocce di Lara”)
Apostolous: mendicante greco
Gualtiero Bozza: serramentista
Manuel Loricati: daltonico
il Guazzotti: nemico mortale del Matassa-Levi
Giovanni Mastropasqua: capo dell’opposizione
Menagramo, Perortaffi, Bitassi, Sconnaiuto, Dida, Bruscolotti, Minzoni, Taccagnini, Femminiello, Carognini, Gullit, Mauri, Zampognella, Ronaldinho, Ibrahimovic : giuocatori di pallone
Eustachio Porro-Gambetta: proprietario di un banchetto di cetrioli
Pino Serse: Maresciallo dei Carabinieri di Bumone
Dr. La Megna: dentista
Luca Staffermo: facchino dell’hotel Scannatojo
Orietta Brugola: curatrice del bordello locale
Sheena De Risi: commessa nel panificio “Non solo farina”
Isacco Gerbino: perito industriale
Aristoteles Gambutos: edicolante di Montekatonos
Omega Sommatoria: moglie di Aristoteles Gambutos
coniugi McFarland: coppia di turisti scozzesi
Caino Socieri: custode del villaggio rupestre di Incidere sul Lambrusco
Giacinto Zoppo-Lindberg: personaggio di fantasia
Manrico Casalbore: sportellista presso il “Banco di Ovazzano e della riviera ossimora”
Elena Patrizia: moglie di Manrico Casalbore
Samuela e Tarantolina: figlie di Manrico Casalbore
Tancredi Casalbore: zio di Manrico Casalbore, nonchè barbiere di Ovazzano e ottimo giocatore di biliardo
Elzeviro Pritt: conduttore ereditario de “I fatti nostri”
Gionata Pritt: conduttore deceduto de “I fatti nostri”, padre di Elzeviro Pritt
Luciano Godot: critico teatrale
Gaetano Pannulo: pescivendolo
Emerenziano Malone: Cavaliere
Panfilo ed Estoril: gatti
Miriam De Cecco: una piacente settantenne
Remigio Colla: capo incensiere
Solfito Mazza: Dottore
Luciano Mezzadram: assieme al fratello, propietario della disdicevole Cooperativa Fratelli Mezzadram
Plinio Marozzi: estetista di Bumone
dinastia Piroli: famiglia di pallamanisti
Manlio Capoccia: barbiere cieco di Scarfignano
Massimo Ghirotto, Adriano De Krafen, Bruno Pizzer-Krafen, Nando Mesmer-Martelliner: giornalisti sportivi
Mario Paritario: caldarrostajo di Bumone
Augusto Procopio Linderberger: massima autorità in fatto di radici non radicate
Warner Piloro: personaggio fittizio
nonna Telomungo: contadina di facili costumi nativa di Bumone
Michele Dundera: proprietario della “Cesoje sismiche”
Leandro Bergamini: botanico, autore di “Alberi nudi e topi scortecciati”
Pannunzio: commercialista di Incidere sul Lambrusco
Olinto Marazzi: esteta del ‘700
Ottorino Fazzuoli: correttore di bozze a “l’Eternità”
Consuelo Fazzuoli: moglie di Ottorino Fazzuoli
Anirban Bharati: mitomane
Luca Fullero: l’ideatore del Cotichello
Andrea Abbottante Fullero: figlio di Luca Fullero
Gian Marco Chiavistello: produttore del liquore Zamponcello
Patrizio Fabio Graffa: medico curante
Christopher Gomez: degustatore
Signor Metello Cassini-Ovale: primo arbitro di E.P.B.
Signor Enea Carofiglio: arbitro di E.P.B.
Signor Pilicoro Pilicori: arbitro di E.P.B.
Manrico Tettonardi: arbitro di E.P.B. (deceduto)
Accame da Toledo: arbitro di E.P.B.
Oronzo La Grotta: giocatore di E.P.B.
Pino Cinquale: ferramenta
Zosima Marialeoni: camiciaja a Bumone
Giavilio Vitorrini: assessore ai lavori pubblici
Salvo Pazzantoni: muratore
Bernardo Budrioni: sommo poeta
Domenico Budrioni: fratello di Bernardo
Ermeta Zuckinger: moglie elvetica del Budrioni
Alexander Zuckinger: cognato del Budrioni
Nunzio Papeggia: direttore artistico
Tommaso Lupi: pluripregiudicato, gestore della EdilOvazzano
Galina Golosa: contessina
John Paul John Scroto: magnate
Giorgia Pezzatura: signora di 109 anni
Stefano Manta: imbianchino comunale
Eliminolaprima Cartilagine: partigiano di Bumone caduto nella battaglia di Okinawa
Carmelo Azzardo-Porcaro: dottore
famiglia Gramezzoni: proprietaria di un terreno circostante l’Orrido
Porcaro Bartezzaghi: testimone di nozze
Efrem Bissotti: giornalaja di Ovazzano
Agenore Bittossi: padre di Efrem
Milziade Bissotti: imprenditore di spugne
Don Procopio: prete
Milziade Bonelli: lattajo di Bumone
Sara Cistiti-Longo e Alessandro Buontempi: due ragazzi

Ramo Mesmer-Krafen del quadrilatero

Wolfram Mesmer-Krafen: l’Architetto ideatore della Sagrada Familia di Montecatone Terme
Françoise de Guizzardon Mesmer-Krafen: topografo del ‘700
Galeone Mesmer-Krafen: ingegnere navale
Ermete Trismegisto Mesmer-Krafen: propietario della fattoria “Verdi rami” ed allevatore di cantagalli
Miriam Mesmer-Krafen: una neo-iscritta
Gundobald von Krafen: campione di E.P.B.
Travis Mesmer-Krafen: taxista a Montecatone
Boletus Mesmer-Krafen: titolare di azienda vinicola
Gualtiero Mesmer-Krafen: chef
Eumir Mesmer-Krafen: probiviro del comitato “Amici di Montecatone Terme”
Sonny Liston-Krafen: giocatore della prima formazione di pallamano di Montecatone e figlio illegittimo di Sonny Liston, il pugile
Ovidio Mesmer-Krafen: Maestro della cartapesta
Antonello Verdicchio-Krafen: cantautore
Candidone Bartezzaghi-Krafen: naturalista e semiotico
Jalisse Mesmer-Krafen: avventore di un’osteria
Tacitus Mesmerkrafenus: storico
Achille Mesmerkrafokunus: eroe Greco
Liborio Mesmer-Krafen: conduttore televisivo di TMC
Euforbio Palladio-Krafen: architetto
Pietr Dostoevskij-Krafen: aposto
Elisabetto Mesmer-Krafen: sindaco di Incidere degli anni ’50
Pachistano Controllo-Mesmer: mediatore politico
Martino Mesmer-Krafen: cannibale

apparizioni Ovazziane riconosciute

  • 17 luglio 1994, ore 14:59, Pasadena

    Al pari delle 15 apparizioni mariane riconosciute dalla chiesa, il fenomeno delle apparizioni ovazziane è ormai riconosciuto dai massimi esperti della fisica e metafisica quantistica.
    Rari i casi durante il giuoco del calcio, il più famoso fu nel ’94 durante i campionati mondiali in USA.
    Tutti sappiamo dove tirò il rigore Baggio, pochi sanno il perchè.
    Sotto il torrido sole di Pasadena i giocatori pensarono ad un miraggio, ben lontani dal poter comprendere appieno ciò che videro stagliarsi nel cielo.
    Solo la fede buddista di Roberto Baggio gli ha permesso di avvicinarsi alla verità:
    Non avevo mai calciato un rigore sopra la traversa. Penso che quel giorno sia stato Ayrton Senna che, dal cielo, ha spinto il pallone verso l’alto. E’ stato lui a far vincere il Brasile

  • 19 aprile 2017, ore 21:59, Barcellona

    Al 74′ Dybala ha avuto una nitida palla-gol. Ha alzato lo sguardo per controllare la posizione del portiere, ma in quel momento due metri sopra la traversa è comparso l’aurodromo di Ovazzano e l’argentino, distratto dall’inaspettata apparizione, ha ciccato malamente.

  • 7 giugno 2017, ore 17:39, Savona

    Ieri sono andato a Savona e ho visto il circuito di Ovazzano.

    Savona

  • 8 giugno 2017, ore 11:05, Roma

    Colosseo

Santa Maria in Chianti

L’ orologio della torre campanaria della chiesa di Santa Maria in Chianti ad Incidere sul Lambrusco indica le foglie del vicino parco Marino De Monti. Le quali si dispongono a forma di 17:34

D’ inverno si guarda la disposizione dei rami, ma solo di quelli brachiblasti con angolo rispetto al ramo da cui provengono superiore a 47°.
Come teorizzato da Leandro Bergamini, nel suo testo botanico “Alberi nudi e topi scortecciati“.

E’questa la famosa disposizione a V rovesciata, teorizzata da Leandro Bergamini, il botanico di Campanello sull’Aria, paesino appena fuori dal quadrilatero, famoso per i suoi pregiatissimi topi nudi con i quali vengono prodotti i pennelli da barba della “Cesoje Sismiche”, la fabbrichetta di proprietà del Dundera.
Michele Dundera.

Santa Leomarzia

L’orologio del campanile della chiesa di Santa Leomarzia, che troneggia in Piazza Sabatino Puzza, a Bumone, segna le ore 11.42

Le segna per circa 18-20 ore al giorno.

Poi in maniera randomica comincia a muoversi e va avanti per circa 4-6 ore per poi riposizionarsi con un salto improvviso alle 11.42.

Questo dal 13 gennajo 1943 quando i bombardamenti alleati presero di mira il quadrilatero.

il cantagallo

Il cantagallo è stato recentemente ricondotto alla cattività dall’allevatore di Campanello sull’Aria, propietario della fattoria “Verdi rami”, Ermete Trismegisto Mesmer-Krafen.
L’allevatore ha vissuto 15 anni alle pendici del Monte Catone, mimetizzandosi tra i cantagalli e riuscendo persino ad accoppiarsi con uno di essi, senza trarne piacere ma al solo scopo di ingraziarsi questa particolare specie.
Compiuta questa esemplare catarsi, ha condotto alcuni cantagalli alla sua fattoria, dando il via al commercio delle preziosissime uova di cantagallo, ottime per la demolizione di vecchi edifici ma anche molto nutrienti.

Dal “De rerum Mons Catonae” di Tito Mesmer-Krafen:

[…]
Est canemgallus animalis unicum qui vivit tantum basi in Mons Catonae.
Particolaritatem suam est quod transiebat coitum canem et gallus.
Non facile est amicitia cum canemgallus, quod exitus versus horribilis quisque vesper.
Eius ovum sunt rara, quod maturescunt in II annis, in quo feminam avis nidum suum semper, dum masculum cibi comparet.
[…]

In media ogni 314 esemplari, un cantagallo nasce con le ali.
Spesso preda dei gamarri, ne sono ghiotti.
È per questo che i cantagalli alati si ritirano a vivere sulle fronde dei sicomori di mare.

il gamarro

Il gamarro è endemico dell’orrido di San Michele, tra Montecatone Terme e Ovazzano.
È l’unico animale in cui gli organi interni si trovano fuori dal corpo.

Parliamo del Gamarro Titolato, ovviamente.
Il Gamarro della Saetta invece ha la particolarità di essere identico al Titolato, ma anzichè emiire (il verso del Gamarro è “Emii-Emii”) lui, quello della Saetta, aunchia emettendo dei terribili: “Aunch, Aunch”.

Dal “De rerum Mons Catonae” di Tito Mesmer-Krafen:

[…]
Est gamarrum animalis unicum qui vivit tantum in Orridus Santi Michaeli.
Particolaritatem suam est quod viscera eius externa sunt.
Est oxymorom non, sed naturae miraculum etiam: gamarrum non recedet ex viscera eius super XII palmorum, praesidio sua vitalia ab mus nudus, interiiora sui cupidum.
[…]

Montecatone Terme /1

Già una volta le strade del Levi-Matassa e dell’architetto Mesmer-Krafen si erano incrociate.

Ai tempi Wolfram (questo il nome di battesimo dell’architetto) stava progettando una sua idea balzana, tipica del ramo Mesmer della famiglia: una copia della Sagrada Familia nella piazza di Montecatone Terme.

La pista seguita dal giornalista lo portò a scoprire che la basilica sarebbe stata costruita con la sabbia importata dall’isola di Sumatra, cosa che non piacque al sindaco della città termale.

L’incarico venne tolto a Wolfram Mesmer-Krafen, che comunque riuscì a rubare dal municipio un dipinto ad olio del XV secolo raffigurante il supplizio di un topo nudo.

Queste le prime notizie apparse su Montecatone Terme.

Frammentarie certo, ma soprattutto si stava tenendo fuori dal discorso un personagigo chiave della vicenda.

Non fu il sindaco di Montecatone Terme (quasi omonima della famosa città termale, ma ubicata in provincia di Imola) a storcere il naso di fronte alla sabbia sumatrese.

Anzi il sindaco, Elfremio Bartolini, poi coinvolto nel traffico di nafta contraffatta, era a conoscenza fin dall’inizio dell’inghippo ordito dal Mesmer-Krafen.

A far saltare per aria il progetto fu la benemerita associazione “Vedove inconsolabili dell’alta Val Venosta”, la mitica VIDAVV.

E chi era in quel momento la Presidentessa della VIDAVV???

Ebbene si, lei, la Signora Aquazzone!

Si è sempre ritenuto il Bartolini un elemento poco raccomandabile, pur nella curatezza delle sue cravatte. Si sa per certo che utilizzava i corrieri della ditta del suo più famoso fratello per esportare illegalmente pelli di topo in scandinavia negli anni 80. Ma sapere del coinvolgimento della Aquazzone ci perplime. Da fonti certe eravamo a conoscenza del fatto che la signora in questione fosse in realtà Grazia Bellaspocchia… probabilmente utilizzava uno pseudonimo o un suo nomignolo da ragazza…

Pare che il piccolo Aquazzone sia diventato grande ed abbia ottenuto la carica di assessore al turismo del comune di Montecatone Terme…. ma più che promuovere le terme locali si dice dedichi maggiore attenzione al traffico di rifiuti tossici.

La Sig.ra Aquazzone è Presidentessa perchè in prime nozze convolò con Giovanni Aurelio Mattmeier, tragicamente scomparso in un incidente di caccia al topo nudo.

Il Mattmeier era un famoso penalista e gestiva un avviato studio legale in società con Porcaro Colombo e Nunzio Gassosi.

Lo studio Colombo-Mattmeier-Gassosi fu più volte chiamato a difendere l’operato del Guallara. Da qui nacquero amicizie ed odii, amori ed antipatie che solamente la capacità di Wolframio Buti e del team fondatore della “Vernici & Pernici” riuscì a tenere nascoste sotto la cenere.

[continua]